PANINI VIETATI AL LIDO, MADRE CON DUE FIGLI, UNO CELIACO, DENUNCIA: “TRATTAMENTO UMILIANTE” – PUGLIA

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**PANINI VIETATI AL LIDO: MADRE DENUNCIA TRATTAMENTO UMILIANTE**

Un episodio scioccante ha scosso il Lido Marzà di Monopoli, dove una madre, Maria, ha denunciato un trattamento umiliante nei confronti dei suoi figli, uno dei quali celiaco. Prima di partire per la spiaggia, Maria ha contattato il lido per chiedere il permesso di portare dei panini. Mentre il gestore ha acconsentito per il bambino intollerante, ha imposto restrizioni severe: il panino doveva essere consumato in una zona specifica, lontano dagli ombrelloni.

La situazione è rapidamente degenerata. Quando Maria ha chiesto spiegazioni, il tono del gestore è diventato aggressivo, costringendola a scegliere quale dei suoi figli potesse mangiare. Inorridita dall’umiliazione subita, Maria ha deciso di rinunciare alla visita al lido, nonostante il costo non fosse un problema.

Il proprietario del lido ha giustificato la sua posizione con motivi igienici, affermando che la struttura non ha concessione demaniale. Tuttavia, la vicenda ha riacceso un acceso dibattito sulle limitazioni imposte dai gestori, con esperti che avvertono che tali divieti possono violare i diritti dei bagnanti. Le normative regionali e nazionali consentono infatti di portare cibo personale, a meno che non vi siano ragioni di sicurezza o decoro.

Questo episodio non è isolato: altre località hanno visto simili restrizioni sul consumo di pasti sotto gli ombrelloni. La questione si fa urgente: fino a che punto un gestore può limitare la libertà dei clienti senza infrangere i loro diritti? Il caso di Maria solleva interrogativi cruciali sull’equilibrio tra regole, decoro e diritto al consumo di cibo personale. La polemica è destinata a infiammarsi, con richieste di maggiore attenzione e rispetto per le esigenze dei clienti.

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