**L’ULTIMO INSULTO DEL PD: CHIUDE LA FESTA, LA GENTE ESPLODE SUI SOCIAL**
È un colpo durissimo per la sinistra italiana: la storica Festa dell’Unità chiude i battenti, e il popolo si ribella. Le parole “chiudono la festa” rimbalzano come un eco nei bar e nelle chat, lasciando una ferita profonda in chi è cresciuto tra tortellini e dibattiti politici. La notizia, che sembra impossibile, segna la fine di un’epoca. “È come dire che Natale è annullato”, commenta un avventore, mentre su X e TikTok la frustrazione esplode in meme e commenti sarcastici.
La base del Partito Democratico si sente tradita. Chi un tempo portava le sedie e attaccava manifesti ora si sente un estraneo nel proprio partito. “La sinistra è diventata un’idea, non un partito”, afferma un signore con i baffi bianchi, mentre altri ricordano i tempi in cui la Festa era un punto di incontro per la comunità. “Mia madre grigliava salsicce per dieci giorni”, scrive un utente, evidenziando il legame profondo con una tradizione ora in frantumi.
Elly Schlein, leader del PD, cerca di minimizzare la situazione, parlando di “ripensamento” e “modernità”. Ma per molti, queste parole suonano come un tradimento. “Chiudere la Festa significa rinnegare la nostra storia”, scrive un utente, mentre il sentimento di rabbia cresce. La rete è in subbuglio: “Quest’anno la festa sarà su Zoom”, ironizzano in tanti, mentre altri ricordano un passato che sembra ormai un miraggio.
La reazione è unanime in Emilia, Toscana e Umbria: “È finita, non ci crediamo più”. I vertici del partito, però, rimangono silenziosi, ignorando un terremoto che scuote le fondamenta della sinistra. “La politica non parla più con il popolo”, lamentano i cittadini, mentre i politici discutono di alleanze e strategie lontani dalla realtà quotidiana.
La chiusura della Festa dell’Unità non è solo un evento, ma un simbolo di un declino inarrestabile. La gente chiede a gran voce di essere ascoltata, ma il partito sembra aver dimenticato le proprie radici. “La politica non ci capisce più”, è il grido disperato di una comunità che si sente abbandonata.