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“Ma stiamo scherzando?” è solo uno dei tanti commenti che hanno affollato le piattaforme, mentre il video del suo intervento è diventato virale in pochi minuti. La reazione della gente è stata immediata: caffè e spesa interrotti per discutere di un gesto percepito come un tradimento da parte di chi, fino a ieri, rappresentava un’alternativa al potere istituzionale. La frattura tra il mondo degli affari e la realtà quotidiana degli italiani è emersa in modo drammatico.
Le critiche non si sono fatte attendere: “Benetton è libero di dire quello che vuole, ma non venga a spiegarmi cosa vuol dire governare bene”, scrive un utente, mentre altri sottolineano il distacco tra chi vive la precarietà e chi, come Benetton, sembra ignorare i problemi reali del Paese. La politica, intanto, rimane in silenzio, con nessun leader di partito che si espone realmente sull’accaduto.
Questo episodio non è solo un’uscita infelice; è un chiaro segnale della crescente distanza tra i potenti e la gente comune. Mentre il sistema si autoassolve, la piazza digitale ribolle di indignazione. L’elogio di Benetton a Meloni non è solo un gesto di stima, ma un campanello d’allarme su quanto poco la politica comprenda la vita quotidiana degli italiani. La domanda che tutti si pongono è: chi ci ascolta davvero?
 
         
         
         
        