DIOGO E ANDRE’, SPUNTANO DUE TESTIMONI: “CIRCOLANO SOLO ASSURDITÀ”

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Un’auto in fiamme, due vite spezzate e una verità che vacilla. La tragica morte di Diogo Jota, stella del Liverpool, e di suo fratello André Silva, avvenuta la notte tra il 2 e il 3 luglio sulla A52 nei pressi di Zamora, sta assumendo contorni inquietanti. Nuovi testimoni oculari, due camionisti, stanno ribaltando la narrazione ufficiale dell’incidente, sostenendo che l’auto non stava affatto correndo.

Secondo le prime indagini della Guardia Civil, la Lamborghini Huracan, noleggiata dai due fratelli, era in viaggio a velocità sostenuta quando ha perso il controllo. Ma ora, le dichiarazioni di José Azevedo e José Ale Duarte, i camionisti che hanno assistito all’incidente, mettono in discussione questa versione. Azevedo ha filmato l’auto in fiamme e ha affermato con fermezza: “Non correvano, andavano piano”. La strada, notoriamente pericolosa, presenta buche e visibilità ridotta, fattori che potrebbero aver contribuito all’incidente.

Le autorità stanno esaminando ogni dettaglio, dai segni lasciati dagli pneumatici all’elettronica del veicolo. Se si confermasse che Diogo e André rispettavano i limiti di velocità, la responsabilità potrebbe ricadere sulle condizioni stradali, non su una guida imprudente. Questo scenario cambia radicalmente la percezione della tragedia, già devastante per le famiglie e il mondo del calcio.

Diogo, reduce da un intervento ai polmoni, aveva scelto di viaggiare via terra per sicurezza, accompagnato dal fratello per un viaggio tranquillo. La loro vita, appena iniziata, è stata interrotta in modo brutale. Mentre il dolore delle famiglie è palpabile, la ricerca della verità si fa più urgente. I testimoni, che conoscono bene quella strada, si fanno portavoce di una realtà che non può essere ignorata.

La narrazione iniziale sta perdendo forza, e la lotta per onorare la memoria di Diogo e André è appena iniziata. La verità, quella vera, non ha fretta, ma quando arriva, può fare giustizia anche nel silenzio di una notte tragica.

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